martedì 9 giugno 2020

PSICOLOGIA

In psicologia sociale, la parola inglese influence viene tradotta in influenza e non influsso perché quest’ultima evoca un carattere arcano e incontrollabile. Dal momento che a volte l’influenza agisce in modo ragionato su persone inconsapevoli e non in modo irrazionale allora è comprensibile il motivo per cui viene negato dai ricercatori l’uso della parola influsso.
Il termine suggestione è ciò che designava prima che venne sostituita dalla parola influenza. Solomon Asch indicava con questa un processo capace di indurre le persone ad accettare in modo arbitrario opinioni e valutazioni senza tener conto della loro qualità.

Oggi verso questo termine c’è una forte resistenza perché esso evoca una immagine di passività e soggezione che in quest’epoca spaventa. Anche sé ora sembra ravvivarsi l’interesse maggiormente stimolato da Moscovici che indica la suggestione ipnotica come metafora dei fenomeni mentali e collettivi.
Il processo di influenza sociale implica che il “bersaglio”, il destinatario, compia un riaggiustamento comportamentale cognitivo e dei propri sentimenti a causa del comportamento idee e sentimenti dati dalla “fonte” o agente di influenza. In conseguenza si può avere un avvicinamento verso la fonte oppure una reazione negativa in senso opposto cioè un effetto boomerang. Oppure si può ottenere un impatto che non comporta l’assunzione o il rifiuto di una posizione, riflettendo + o - sul problema, migliorando + o - la prestazione o diventando + o - creativi.
Infine, in certi casi, l’influenza può frenare un comportamento impedendo di cambiare sotto l’influenza del gruppo (che è detto omissione di cambiamento) quando invece lo si desidererebbe.
COSA DIFFERENZA L’INFLUENZA DA ALTRI PROCESSI.
Influenza sociale e persuasione. La persuasione è solo uno dei possibili tipi di influenza sociale e agisce con messaggi relativamente complessi in cui chi li espone da degli argomenti a supporto della propria posizione.


I meccanismi dell'influenza sociale | ProntoProfessionista.it

PEDAGOGIA

LA PSICOLOGIA SPECIALE - IL RAGAZZO SELVAGGIO DELL'AVEYRON

Il 9 gennaio 1800, un bambino tra gli 11 e i 12 anni comparve dalla foresta ai margini del villaggio di St-Sermin-sur-Rance, nel sud della Francia. Camminava con postura eretta, ma non parlava né emetteva suono intelligibile. Era coperto da una camicia stracciata e non provava alcuna vergogna per la propria nudità. Fu catturato mentre entrava nel giardino del conciatore di pelli del paese, mentre l’uomo era intento a zappare. Come avviene nei piccoli paesi, la notizia della cattura del ‘ragazzo selvaggio’ presto si diffuse. Iniziò così la storia del ragazzo selvaggio dell’Aveyron, come è stato conosciuto- la storia di un ragazzo selvaggio di cui si sarebbe presto parlato in tutta Europa. Per questa ragione si decise di inserirlo nell’Institut pour les sourds et muets, fondato a Parigi.Nell’istituto operava anche il giovane medico Jean-Marc-Gaspard Itard (1774-1838), che sarebbe diventato in seguito anche un importante specialista di malattie auricolari; a lui, che aveva dimostrato grande interesse per il suo caso, venne affidata la rieducazione del ragazzo. Itard riteneva che il giovane fosse costituzionalmente sano e che la sua grave forma di mutismo e il ritardo nello sviluppo psichico non fossero il sintomo di una patologia, ma solo il risultato del totale isolamento decisivi dell’apprendimento del linguaggio. Questa condizione faceva sì che il suo recupero potesse essere realizzato. Inoltre egli si rese conto che il bambino non era affatto sordo: se infatti risultava indifferente ai suoni della lingua, dimostrava però attenzione ad altri tipi di suoni, come il rumore prodotto dallo schiacciamento di una noce o dalla caduta di una pigna, suoni che egli riconosceva in quanto parte della sua esperienza. Una volta esposto ai suoni linguistici, il ragazzo iniziò, gradualmente ad essere sensibile anche ad essi e fu proprio grazie alla sua particolare sensibilità verso il suono delle lettere.
La vera storia del ragazzo selvaggio | Fiori del male


SOCIOLOGIA

SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA 
Il primo ambiente sociale che il bambino incontra è quello costituito dai suoi familiari. Genitori, fratelli, nonni e in generale tutti i parenti più prossimi, sono le persone con cui il bambino interagirà sin dai suoi primi giorni di vita. La famiglia è il sistema sociale in cui avviene il processo di socializzazione primaria.
Come suggerisce la Teoria dell’apprendimento sociale (Bandura, 1977), il bambino apprende il funzionamento degli scambi sociali attraverso l’osservazione del modello proposto dai genitori ed in seguito trasferisce le modalità apprese in contesti diversi, per relazionarsi con gli altri.Gli scambi sociali di cui il bambino fa esperienza all’interno della famiglia, favoriscono la sua comprensione delle diverse tipologie di relazione. Attraverso l’interazione con l’adulto, caratterizzata da un’asimmetria dovuta principalmente dalla dipendenza del bambino verso chi si prende cura di lui, quest’ultimo impara a rapportarsi con l’autorità, apprende competenze comunicative, norme e regole che strutturano lo stare insieme. Inoltre, attraverso i rapporti con i fratelli, il bambino può invece fare esperienza di relazioni più paritarie, dotate di uno spazio più ampio di condivisione e di negoziazione.Socializzazione e agenzie di socializzazione

SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA 
secondaria è un processo che origina da tutte quelle relazioni di cui il bambino fa esperienza a livello extra-familiare. L’inizio di tale processo è convenzionalmente segnato dall’ingresso nella scuola d’infanzia. Tale transizione comporta un allargamento notevole della rete relazionale in cui è inserito il bambino. Egli incontrerà altri tipi di autorità, rappresentate per esempio da insegnanti ed educatrici, e si inserirà all’interno di un gruppo di pari che gli permetterà di creare nuovi tipi di relazioni orizzontali, tra cui l’amicizia.Il sistema familiare influisce anche in modo più diretto nel processo di socializzazione secondaria del bambino. Per esempio intervenendo sulle scelte amicali che quest’ultimo compie o offrendogli la possibilità di partecipare a spazi sociali piuttosto che altri. A livello psicologico, le modalità relazionali interne al contesto familiare mantengono un’influenza indiretta sulle relazioni sociali dell’individuo per tutto il corso della vita.Socializzazione - Associazione Comunale Anziani

mercoledì 25 marzo 2020

PSICOLOGIA

Psicologia sociale


La psicologia sociale è lo studio scientifico di come i pensieri, i sentimenti e i comportamenti delle persone sono influenzati dalla presenza reale, immaginata o implicita degli altri. Pensieri, sentimenti e comportamenti rappresentano tutte le variabili psicologiche che sono misurabili in un essere umano.Pertanto considera il comportamento umano come influenzato da altre persone e dal contesto sociale in cui ciò avviene. Gli psicologi sociali si occupano quindi dei fattori che ci portano a comportarci in un certo modo in presenza degli altri; osservano le condizioni in cui si verificano determinati comportamenti / azioni e sentimenti.Le origini della psicologia sociale risalgono ai contributi della psicologia dei popoli di Wundt, il quale si proponeva di fondare una branca della psicologia che si occupasse dei fenomeni collettivi non riducibili all’attività psichica del singolo. Si proponeva di espandere la psicologia fino a comprendere le realtà socio-culturali che trascendono l’individuo, trasportandola cioè sul terreno proprio della sociologia e della storia, modificandola quindi in senso sociologico e storico.
Psicologia Sociale: Lo Studio delle Interazioni Tra Noi e Gli Altri
Per gli esponenti della psicologia delle folle (Tarde, Le Bon) le realtà sociologiche andavano analizzate e descritte in termini psicologici. Gli eventi collettivi, come il verificarsi improvviso di disordini, possono essere compresi solamente studiando come i pensieri, i sentimenti, le emozioni e i comportamenti dei singoli finiscono per convergere in una direzione o nell’altra. Alla psicologia sociale si doveva arrivare riportando lo studio della società sotto il dominio della psicologia. Sebbene sia nata in Europa, la psicologia sociale ha avuto il massimo impulso negli Stati Uniti. I primi veri e propri manuali di psicologia sociale provengono, infatti, dall’America, con il volume di McDougal, secondo il quale al centro dell’analisi della vita sociale ci sono gli istinti, per cui il comportamento delle persone nella vita sociale dipenderebbe da predisposizioni innate a rispondere alle esperienze e agli stimoli quotidiani., e con il manuale dei fratelli Allport, che segna una svolta individualista della psicologia sociale americana: la vita sociale è determinata da disposizioni individuali, apprese nel corso stesso dell’esperienza sociale. Il collettivo è ridotto all’individuale, ossia al comportamento degli individui separati che lo compongono.
Risultato immagini per psicologia delle folle   

















Il sé e l'ambiente

Ognuno di noi sviluppa nel tempo una consapevolezza e una conoscenza di sé, ovvero matura idee , ricordi,convinzioni su se stesso. Tale processo avviene attraverso l'osservazione del nostro comportamento e l'autoriflessione; fondamentale a questo proposito è il contatto e l confronto con gli altri.
Risultato immagini per il séIn concetto di sé è legato ad aspetti quali l'autostima, l desiderio di suscitare una buona impressione sugli altri, l'aspirazione a essere accettati.

SOCIOLOGIA

Apartheid: politica di segregazione razziale formalmente adottata in Sudafrica.

Nella lingua afrikaans il termine apartheid significa''separazione''e indica la rigida divisione razziale che regolava le relazioni tra la minoranza bianca e la maggioranza non banca della popolazione. Nel novembre 1993 fu raggiunto un accordo che mise fine all'apartheid nel 1994 si tennero le prime elezioni politiche in cui votavano gli appartenenti a tutte le razze.
Le leggi dell'apartheid classificavano i cittadini in tre principali gruppi razziali: bianco,bantu( neri africani) e coloured (persone con discendenza mista).
Risultato immagini per apartheidLe leggi prescrivevano i luoghi in cui ciascun gruppo poteva vivere, che tipo di lavori poteva esercitare e a che tipo di sistema scolastico poteva accedere.Le leggi proibivano quasi tutte le relazioni interrazziali, istituivano luoghi pubblici separati(ad esempio riservando alcune spiagge ai bianchi) ed escludevano i non bianchi da ogni forma di rappresentazione politica.

venerdì 6 marzo 2020

SOCIOLOGIA

Il potere e la disuguaglianza 
Il processo di istituzionalizzazione crea una rete di posizioni sociali costanti nel tempo e una corrispondente gerarchia di gradi differenti di esercitare ''potere su qualcuno'': nelle relazioni di potere istitituzionalizzate i comandi impartiti da un soggetto trovano obbedienze grazie al sistema di posizioni sociali; nelle relazioni di potere informali l'esercizio del potere dipende dalla capacità personale di un individuo di ottenere qualcosa contro la volontà altrui, senza necessariamente ricorrere a comandi espliciti. I rapporti di potere costituiscono una dimensione essenziale della società, non riducibile alla sola sfera politica né valutabile solo in base a considerazioni di tipo morale. Il sistema di distribuzione gerarchica del potere rappresenta anche una condizione indispensabile per raggiungere un determinato obbiettivo, utile sia a chi occupa posizioni di comando sia chi vi è sottoposto.
La distribuzione differenziata del potere implica una forma di disuguaglianza sociale: è un aspetto parziale di un fenomeno più complesso, che consiste nella distribuzione tra i membri di una collettività delle multiformi risorse sociali.
Risultato immagini per potere e disuguaglianza

PEDAGOGIA


Riforma protestante e alfabetizzazione


La Riforma protestante, ideata da Martin Lutero, ebbe inizio quando, il 31 Ottobre 1517, egli affisse le 95 Tesi sulle indulgenze al portale della cattedrale di Wittenberg. Con questo atto polemico e provocatorio egli non volle solo criticare aspramente il sistema delle indulgenze ma cercò di operare un più generale attacco all'operato della Chiesa di Roma. Lutero infatti sosteneva che il papa potesse cancellare solamente le pene canoniche e non quelle stabilite da Dio, inoltre, sosteneva che la salvezza eterna fosse ottenibile solo grazie ad un vero pentimento e non con il pagamento di somme di denaro nei confronti della Chiesa.
Sebbene inizialmente le tesi di Lutero fossero state scritte in latino, e quindi indirizzate a dei dotti o teologi, le sue opere si diffusero ben presto anche , e soprattutto, tra la gente, grazie all’avvento della stampa. Grazie ad essa Lutero stampo molte copie della Bibbia in volgare e le diffuse nelle varie case, in modo da diffondere le proprie idee riformatrici e incitare le persone a considerare la Bibbia l’unica fonte valida per l’istituzione delle varie dottrine di fede. Con questo atto egli contribuì notevolmente anche all’alfabetizzazione popolare e alla promozione del volgare.
La Riforma protestante ha segnato una profonda spaccatura nella storia d’Europa. Tale effetto non è però dovuto ad un singolo fatto, bensì ad una serie di condizioni e di trasformazioni che si sono susseguite nel tempo. Infatti certi principi della Riforma erano già contemplabili nella religiosità popolare del XV secolo. La Germania del XV secolo era infatti caratterizzata dall’importante fenomeno dell’antipapalismo ed anticlericalismo. Già a quei tempi dunque vi erano delle pesanti ostilità nei confronti del papato e del clero, specialmente per i privilegi di cui essi godevano e dell’eccessivo potere politico da loro esercitato.
Un altro importante aspetto del Medioevo fu lo sviluppo di diverse “scuole” teologiche, le quali avevano delle idee assai diverse tra di loro, e ciò portò una grande confusione in ambito religioso, in quanto non si sapeva quale delle varie dottrine fosse quella giusta, quella vera, e nemmeno il papato era capace di dare una risposta a queste problematiche. Oltre a ciò si ebbe una sempre crescente crisi dell’autorità papale, messa in discussione già dal Grande Scisma (1378-1417). Tutto ciò portò ad una totale confusione in quanto non si sapeva chi detenesse la suprema autorità religiosa e per questo molti teologi iniziarono a sviluppare delle proprie tesi senza porsi troppi problemi sulla loro ortodossia. E fu questa la causa fondamentale che portò in seguito all’avvento della Riforma protestante.

August Hermann Francke

Teologo ed educatore luterano( Lubecca 1663- Halle 1727). Insegnò all'università di Halle; abbraccio le dottrine di Spener e contribuì a difondere il pietismo al di là della cerchia strettamente teologico-ecclesiastica; svolse instancabile opera di educatore e di fondatore di istituzioni scolastiche. Fu anche uno dei primi cultori dello studio filologico della Bibbia.

Comenio

I suoi maggiori interessi riguardano la pedagogia e lo studio sistematico della lingua nazionale. Lo stesso Comenio conia il termine “pansofia” per indicare il desiderio di una scienza universale che organizzasse, in maniera sistemica, le varie discipline e fornisse l’oggetto e lo scopo della didattica.
Comenio è considerato un anticipatore di diverse idee educative, è il primo a parlare di Didattica come arte che fornisce metodi e strumenti per insegnare; ogni disciplina che viene insegnata a scuola deve possedere la propria didattica in modo da raggiungere fini determinati e valutabili, a prescindere dai docenti e dai discenti.
Il metodo di Comenio è basato sui principî della “syncresis” e del “parallelismo“; il metodo sincretico anticipa l’analisi e la sintesi, è basato sulle connessioni, i paragoni, sulla ristrutturazione dell’insieme presupponendo l’analogia tra il mondo dei sensi e il mondo dell’intelletto; il principio del parallelismo rimanda al confronto tra tre aspetti visti come paralleli, ossia tra l’ordine della natura, quello delle arti e quello da attuare in educazione.Il metodo illustrato da Comenio segue lo sviluppo del fanciullo, ancorato alla concretezza e all’azione, all’uso dei sensi; viene riconosciuta l’importanza del contesto di vita del bambino e, quindi, di esperienze reali che partano dal concreto. Bisogna mostrare agli alunni gli oggetti reali, far avere loro un’esperienza diretta e quando ciò non è possibile si può ricorrere alle immagini.A questo proposito viene sottolineata da Comenio la necessità modificare la struttura dei libri scolastici al fine di renderli adeguati, nella forma e nel contenuto, alle differenti età dei bambini. Suo è anche il primo libro illustrato per avviare i fanciulli alla lettura con il metodo attualmente conosciuto come “globale“, cogliendo anche il nesso tra immagine e parola nell’insegnamento delle lingue.Inoltre l’insegnamento, secondo Comenio, deve essere collettivo in modo che il maestro possa istruire contemporaneamente numerosi allievi, ponendo attenzione nel presentare lezioni interessanti e chiare per gli alunni che ha di fronte. Allo stesso tempo i giovani che vengono istruiti  apprendono a lavorare insieme, a stimolarsi e incoraggiarsi vicendevolmente.Pedagogos en síntesis: PEDAGOGÍA REALISTA COMENIO Jon Snow, Dreadlock, Acconciature, Personaggi Immaginari, Bellezza




PSICOLOGIA

In  psicologia sociale , la parola inglese influence viene tradotta in influenza e non influsso perché quest’ultima evoca un carattere arcan...